Pagare l'affitto in contanti è ovviamente possibile, purché si rispettino i limiti imposti dalla Legge 15 del 25 febbraio 2022, che ha portato a 1.999,99 euro il limite dei pagamenti in contanti.
Dunque, per importi da 2.000 euro in su occorre utilizzare strumenti di pagamento tracciabili come assegni, bonifici, carte di credito o carte prepagate.
Nel rispetto di quanto stabilito dalla legge, l’inquilino può pagare l’affitto in contanti senza incorrere in alcuna sanzione né illegalità, purché il limite stabilito venga rispettato. Inoltre, è possibile pagare anche più mensilità in contanti, purché non si ecceda mai quel limite.
Con il pagamento della rata di canone è opportuno che l’inquilino si faccia rilasciare dal locatore una ricevuta di affitto che evidenzi con chiarezza la mensilità e l’importo. Un’accortezza che l’inquilino deve adottare specie nel caso in cui abbia provveduto ad effettuare il pagamento dell’affitto, appunto, in contanti.
Sulla ricevuta pagamento va messa una marca da bollo da 2 euro, a meno che l’importo del canone non sia inferiore ai 77,47 euro o il contratto non preveda il regime della cedolare secca.
In caso di mancato pagamento dell’imposta di bollo, si paga una multa di importo variabile da 1 a 5 volte l’imposta evasa.
Coloro che effettuano pagamenti in contanti del canone di locazione per importi superiori alla soglia prevista sono soggetti ad una sanzione che può oscillare tra l’1% ed il 40% dell’importo versato.
Tale sanzione può essere applicata non solo all’inquilino, ma anche a colui che riceve la somma, ossia il locatore.
Per ogni dubbio o curiosità non esitare a contattarci, noi di Piave Immobiliare siamo sempre disponibili a rispondere a tutte le tue domande!
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